NEWSLETTER COMMISSIONE ARBITRI n. 01M/2017
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On ball/off the ball (introduzione al posizionamento e alle meccaniche arbitrali)
Capita spesso di ritenere “esagerati e fanatici” gli arbitri che tengono in modo particolare al posizionamento corretto in campo, a voler arbitrare con 3 arbitri e alla suddivisione dei compiti tra i vari compagni di squadra, riguardo alle chiamate e alle responsabilità.
La questione è tutt’altro che un vezzo arbitrale. Al pari di un giocatore che può ricevere palla, passare, far ruotare la squadra, andare al tiro o recuperare uno shoot aiutato dal fatto di trovarsi nella posizione giusta al momento giusto (abilità rientrante nel “avere visione e senso del gioco”), l’arbitro può fare una prestazione eccellente solo se la sua posizione in campo e la “visione di gioco” sono ottimali.
L’argomento, apparentemente semplice da apprendere, è abbastanza lungo da spiegare. Vogliamo cercare di dare una prima introduzione, rimandando alla lettura del referee manual dove l’argomento copre ben oltre metà pubblicazione.
Gli arbitri di lacrosse al face off sono posizionati, uno a gestire face off e gli altri due all’estremità delle due linee di wings.
L’arbitro centrale, si assicura che i portieri siano pronti (per il face off di inizio quarto) e si mette con le spalle al CBO guardando l’assistant posizionato sulla linea di wings dalla parte opposta al benchmark. L’assistant referee abbasserà il braccio puntando la linea di wings per dire che è pronto solo quando a sua volta avrà visto lo stesso segnale dall’assistant più vicino al benchmark. In questo modo, l’arbitro di face off saprà che tutta la squadra arbitrale è pronta e potrà dare il via al face off. (Ciò non significa che non vi siano infrazioni da parte delle squadre o che queste siano pronte, significa solo che laterna arbitrale è pronta. Qualora un assistant si accorga di un fallo commesso dalle wings o una violazione delle restraining line o delle panchine, alzerà il braccio segnalando un vantaggio (play on) fischiando lo stop del gioco o considerando acquisito il vantaggio a seconda dell’esito del face off secondo le procedure regolamentari).
L’arbitro di face off rimane fermo nella posizione in cui ha fischiato il face off fino a quando dichiarerà il possesso o la free ball alfine di non interferire con il gioco delle wings.
Vediamo le varie posizioni da assumere.
L’arbitro che si trova dalla parte opposta al benchmark rimane “da solo su quel lato” fino alla rotazione arbitrale e viene detto “SINGLE”.
L’arbitro di face off e l’assistant dal lato del benchmark assumono le posizioni di LEAD e di TRAIL in base alla direzione del gioco.
Nel caso la direzione di gioco sia verso il lato in cui è posizionato il SINGLE (R2), è compito del single recarsi immediatamente sulla linea di goal. L’arbitro di face off diventa il LEAD e R1 diventa il TRAIL.
L’arbitro di face off deve al più presto portarsi in posizione LEAD (L) . Una volta raggiunta il single può
arretrare fino quasi alle restraining line. Il lead è in carico per chiamare i goal, crease violation, gli out of bounds a fine campo e gestire il gioco finchè si svolge dalla sua metà parte di campo (dalla porta alla linea laterale dal suo lato).
Il single gestisce il gioco quando è dalla sua metà campo (dalla porta alla sua linea laterale).
Il trail rimane tra la metà campo e la restraining line. Il suo compito è quello di verificare (coadiuvato dal CBO) i cambi illegali, gli offside, eventuali falli commessi dai giocatori che non sono coinvolti nel gioco. Il lead e il single sono incaricati di chiamare i falli sul portatore di palla e da parte dei giocatori che sono nelle immediate vicinanze della palla quando sono loro gli arbitri ON BALL (cioè la palla è nella loro parte di competenza). Quando non sono ON BALL perché lo è il proprio compagno, sono incaricati di dare uno sguardo alla palla per accertarsi della posizione e poi monitorare il resto dei giocatori. (un occhio alla palla e un’occhio ai giocatori non portatori di palle, in quanto la palla viene seguita dall’arbitro ON BALL) .
Si pensi ai falli di interference o moving trip. Non è possibile una chiamata da parte dell’arbitro ON BALL ma solo da parte di un arbitro che ha un’ottima visione totale del gioco, in quanto necessita di conoscere la posizione del giocatore prima e il movimento o l’immobilità al momento del contatto.
Al momento del goal, il lead deve chiamare il goal, segnalarlo al trail che lo ripete al CBO.
Nel frattempo il single si porta sulla restraining line, assiste il lead confermando eventualmente il goal o palesando, con un ampio movimento di NO GOAL, il caso in cui si abbia da annullare il goal.
Il lead raccoglie palla, raggiunge il single in modo da confermarsi reciprocamente il goal e il marcatore. Il single diventa l’arbitro che dirigerà il face off e il lead diventa il nuovo single.
Il trail si posiziona nuovamente in posizione laterale per il face off sulla wings.
Qualora al face off la palla si muova dalla direzione opposto del single, il lead diventerà R1, il single correrà direttamente in posizione, circa sulla restraining line e l’arbitro di face off assume la posizione di TRAIL.
Quando la palla si muove verso l’altra metà campo “avversaria”, il TRAIL diventa il nuovo LEAD e corre immediatamente sull’estensione della linea di porta ad assumere le posizioni del caso precedente.
Purtroppo la trattazione dei movimenti arbitrali in poche righe e senza spiegazione frontale può risultare difficile, incompleta e complicata.
Tuttavia si vuole sottolineare l’importanza di ogni arbitro del prendere coscienza di quando è ON BALL o OFF THE BALL.
Generalmente gli arbitri ON BALL sono deputati a chiamare tutto ciò che avviene sulla palla e nei dintorni di questa. Non devono MAI staccare gli occhi dal gioco e non devono avere preoccupazioni riguardo a ciò che accade altrove.
Sono gli arbitri OFF THE BALL che sono deputati a controllare aspetti apparentemente minori, i fuori gioco, il numero di giocatori in campo, falli tecnici, gestione delle chiamate di time-out, fighting lontano dalla palla, ecc.
Il meccanismo di ripetizione dei segnali e delle chiamate è essenziale. Le chiamate arbitrali fatte dal SINGLE devono essere rivolte al LEAD che le riporta al TRAIL e quindi al CBO. Questo metodo di ripetizione permette a tutti i giocatori di sapere cosa è successo.
Le chiamate fatte dal Lead vengono parimenti ripetute dal TAIL.
Le chiamate fatte dal TAIL vengono rivolte prima al LEAD (e al Single) e poi girandosi vengono al CBO, vengono ripetute al benchmark.
Il Single può assumere una posizione più “profonda” quando il lead segue la palla che viene giocata in crease. Parimenti il trail può scendere quasi alla restraining line quando il gioco si sviluppa a fondo campo. Tuttavia è indispensabile ricordare che avere tutti gli arbitri concentrati sulla palla e non sulla totalità del gioco porta inevitabilmente a errori, come l’impossibilità di chiamare off side, cambi irregolari, ecc.