Benjamin Phineas Hayes (Bologna Lacrosse): “La vittoria del campionato è il culmine di tanti sacrifici”

(foto scattata da Mirko Dal Monte)

Oltre ad aver conquistato il titolo nazionale con la maglia di Bologna Lacrosse, Benjamin Phineas Hayes si è aggiudicato la classifica marcatori del campionato maschile di lacrosse 2024/2025 con 23 goal in 7 partite. Al termine della stagione il giocatore statunitense, che dopo pochi mesi è già in grado di esprimersi con un buon italiano, ha tracciato un bilancio degli importanti traguardi raggiunti sia a titolo personale che di club.

Al tuo primo anno in Italia hai vinto la classifica marcatori. Cosa significa per te il titolo di capocannoniere?
Sono molto felice di questo risultato personale ma il merito è della squadra. Non a caso, Gabriel Sirbu è il miglior assistman del campionato ed abbiamo tanti altri giocatori che sono andati a segno con continuità. È stato molto bello vincere la classifica marcatori e condividere questo successo con tutti i miei compagni”.

Quali sono i segreti del trionfo di Bologna Lacrosse?
Avevamo un roster molto forte ma questo traguardo è frutto del duro lavoro nell’arco dell’intera stagione. Ci siamo allenati tanto: basti pensare che non ricordo neanche una seduta di allenamento con meno di venti giocatori. La vittoria del campionato è il culmine di tanti sacrifici. Adesso non vediamo l’ora di rappresentare l’Italia nella Ken Galluccio Cup, la Champions League del lacrosse, che si terrà a settembre a Praga”.

Come si è sviluppata la tua carriera sportiva negli Stati Uniti e come hai conosciuto la realtà di Bologna?
Mi sono avvicinato al lacrosse all’età di 9 anni. Ho giocato tanto negli anni del liceo in Ohio, prima di prendermi una pausa di due anni quando mi sono iscritto all’University of Notre Dame, in Indiana. Quest’anno ho deciso di fare un semestre di studio all’estero grazie alla versione statunitense dell’Erasmus. Appena arrivato a Bologna ho letto un annuncio nell’ufficio del mio programma di scambio e non ci ho pensato un attimo ad unirmi a Bologna Lacrosse”.

Come sei stato accolto nello spogliatoio felsineo e come ti sei trovato a vivere nel capoluogo emiliano?
A Bologna ho trascorso sei mesi meravigliosi. Non potevo trovare un posto migliore dove studiare all’estero. Ho conosciuto persone fantastiche: dai coinquilini ai colleghi di università fino ad arrivare ai compagni di squadra, con i quali ho legato sempre di più nel corso della stagione dentro e fuori dal campo. Ci siamo visti spesso anche al di fuori degli allenamenti e delle partite. Ad esempio, siamo andati al cinema, abbiamo organizzato grigliate e barbecue. Mi sono divertito tantissimo a Bologna e questa città rimarrà sempre nel mio cuore”.

Quali prospettive intravedi per il movimento del lacrosse italiano?
Il lacrosse è uno sport speciale e sono molto contento che venga praticato anche in Italia. Rispetto al passato è sicuramente in crescita ma, per uno sviluppo più veloce, è importante che si diffonda tra i bambini e i giovani. La ricetta giusta è puntare sul settore giovanile. Se ci fossero più club e competizioni giovanili sarebbe più facile formare una nuova generazione di giocatori di lacrosse che innalzerebbero il livello attuale”.

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